Una teepee di Natale…..

Per questo Natale, mi son data all’edilizia in pan di zenzero. Certo, sempre con moderazione eh…perchè come vi ho già detto, i lavori in 3D non fanno per me, soprattutto nella fase del montaggio! In realtà mi piacciono tanto (adoro le Gingerbread House!), per cui provo un’immensa ammirazione per chi ha notevoli capacità in tal senso. Immagino e sogno sovente le costruzioni che vorrei realizzare, producendo anche qualche idea interessante (almeno credo) ma poi, quando si tratta di progettare come un vero architetto (o quasi), e di costruire come un vero impresario edile (o quasi) emergono le mie difficoltà, i miei limiti dovuti in un certo senso, alla mia mancata affinità con questo tipo di discipline. L’aspetto decorativo legato maggiormente all’espressività della propria fantasia, resta quindi l’elemento che mi induce comunque a tuffarmi in queste piccole “imprese”.

Ho prodotto in tutto tre costruzioni: due casette, che vi presenterò prossimamente e questa teepee, che già vi avevo fato conoscere nella versione boho style (clicca qui) e quindi più vicina alla realtà, se così si può dire. Il rendere una teepee in versione gingerbread è quindi l’elemento di novità (almeno per me)….infatti non solo il biscotto è in pan di zenzero ma anche lo stile della decorazione riprende quello tipico delle famose Gingerbread House. Oltre alle classiche casette, che per altro imperversano in ogni dove, perchè improvvisamente a Natale e solo a Natale, oltre alla panettone-pandoro mania, scoppia la gingerbread mania, anche fra chi non sappia minimamente che cosa sia la ghiaccia reale….., ho voluto quindi provare a dare un piccolo tocco di originalità.

Il fatto che nel periodo natalizio imperversino velleità da costruttori di casette in pan di zenzero è buona cosa, sia chiaro, però occorre essere consapevoli che soprattutto al primo tentativo, i risultati non possano soddisfare le proprie aspettative. Che cosa bisogna sapere quindi, prima di avventurarsi in tali lavori? Eccovi un piccolo elenco di consigli che spero possano esservi utili.

  • Procurarsi cutters appositi a meno che non abbiate le capacità oltre che tempo e voglia di disegnare personalmente ogni componente del progetto in 3D. Personalmente, come avrete già capito, preferisco la prima opzione!
  • Utilizzare una ricetta di frolla (clicca qui) o di pan di zenzero (clicca qui) adatta per i biscotti decorati e/o costruzioni in 3D, rispettando rigorosamente non solo gli ingredienti ma anche il procedimento completo (es: assemblare i vari pezzi non appena si sono raffreddati dopo la cottura, non è buona cosa…..) Se volete che la vostra casetta non crolli, questo aspetto è fondamentale anche perchè le decorazioni in ghiaccia reale andranno ad appesantire ulteriormente i biscotti. Ricordatevi inoltre, che ogni singola parte dovrà avere uno spessore di almeno 6 mm.
  • Prima di procedere con la costruzione vera e propria, sarà necessario attendere che le decorazioni in ghiaccia siano completamente asciutte
  • Per l’assemblamento, si inizia dalle pareti. Quando queste sono completamente saldate, si può procedere con il tetto. E’ consigliabile, attendere il giorno successivo prima di posizionare il tetto. Quando anche questo sarà completamente asciutto, si potranno effettuare i vari ritocchi di “muratura” o aggiungere ulteriori elementi decorativi necessari per contestualizzare la vostra casetta.
  • Per le decorazioni, sarà necessario avere una minima esperienza con la ghiaccia reale: conoscerne la ricetta e le varie consistenze. Se non sapete nemmeno che cosa sia, vi suggerisco di prendervi un po’ di tempo per scoprirlo, prima di iniziare il progetto di realizzazione di una Gingerbread House. Insomma, vi consiglio di iniziare a documentarvi o fare delle prime prove con largo anticipo: solo così, forse, per il 25 Dicembre riuscirete a presentare un risultato che vi soddisfi e che lasci di stucco i vostri cari. Senza per forza diventare degli Eddie Spence della ghiaccia reale, sarà sufficiente avere almeno le conoscenze di base, ovvero:
  1. La ghiaccia reale NON è la glassa! Entrambe sono a base di zucchero a velo ma nella prima, questo si lavora con l’albume e nella seconda, con l’acqua. Nella ghiaccia reale, l’acqua si userà solo in un secondo momento, ovvero solo se si vogliono ottenere consistenze più morbide o più fluide. Infatti, seguendo la ricetta tradizionale, che prevede una quantità di zucchero a velo pari a 6 volte il peso dell’albume, più 5-6 gocce di limone, si otterrà la ghiaccia madre dalla consistenza solida, cementosa. Perchè la chiamiamo ghiaccia madre? Perchè sarà il punto di partenza da cui ottenere via via, aggiungendo poca acqua alla volta, le altre varie consistenze che saranno più morbide e addirittura fluide. Se non si vuole usare l’albume fresco per questioni di sicurezza alimentare, si può ricorrere agli albumi pastorizzati, venduti in brick nei supermercati.
  2. L’alternativa alla ricetta classica è l’uso del preparato in polvere, in cui basterà aggiungere dell’acqua. Anche in questo caso, dalle indicazioni riportate sulle confezioni, solitamente, otterrete una consistenza madre. Per chi si sente un decoratore occasionale, non sarà necessario acquistare preparati professionali: quelli reperibili nei supermercati possono essere più che sufficienti.
  3. La ghiaccia madre ha la consistenza ideale per essere usata come collante per assemblare ogni singolo pezzo della casa. Le decorazioni invece, dovranno essere fatte con consistenze morbide o fluide.
  4. La ghiaccia reale può essere colorata con coloranti idrosolubili, in pasta, gel o polvere. Dopo aver fatto un piano dei colori che intendete utilizzare, è preferibile procedere alla colorazione della ghiaccia madre suddivisa in vari contenitori, corrispondenti al numero delle tonalità scelte. In questo modo, avrete la possibilità di ottenere varie consistenze dalla medesima tonalità.
  5. La ghiaccia reale va coperta con un doppio strato di pellicola trasparente (di cui uno a contatto) perchè a contatto con l’aria si secca velocemente.
  6. Maggiore è la fluidità, maggiore è il tempo di asciugatura. I tempi variano quindi in base alla quantità di acqua aggiunta. Capirete quindi che la ghiaccia madre impiegherà pochissimo tempo ad asciugarsi, rispetto a quella fluida. I cosiddetti riempimenti ottenuti con la ghiaccia fluida (tecnica run out), si asciugano completamente in 8 ore. L’asciugatura della ghiaccia fluida avviene infatti a strati, dall’esterno verso l’interno.
  7. La ghiaccia reale si conserva fuori frigo a meno non ne possediate uno no frost, per 1 o 2 settimane al massimo
  8. Le decorazioni in ghiaccia reale si realizzano con l’uso di sac a poche monouso, preferibilmente dotate di beccucci in acciaio di piccole dimensioni

Spero di non avervi scoraggiato ma mi sembrava importante farvi capire che per quanto piccola o semplice sia la vostra casetta, non si può realizzare in quattro e quattr’otto: occorrono tempo, un minimo di competenza e tanta pazienza! Aspetti che bisogna mettere in conto prima di cimentarvi in queste dolci imprese. Solo così, potreste ottenere le vostre meritate soddisfazioni.

Per realizzare questa teepee ho utilizzato il set di cutters disegnati e prodotti da Rossbakt. L’effetto vichy delle due pareti laterali l’ho ottenuto con il papel de azucar acquistato presso il sito spagnolo Postreadiccion . Per creare i bastoni che sorreggono la tenda, ho utilizzato delle cannucce di carta decorate. La tenda con i due piccoli indiani è stata posizionata su una base di polistirolo per torte, ricoperta con ghiaccia reale bianca per simulare la neve. Con delle caramelle Kohakutou, seppur poco presenti, ho invece voluto richiamare dei cristalli di ghiaccio. Il tutto così assemblato potrebbe eventualmente essere utilizzato come cake topper o come centrotavola.

Per oggi è tutto. Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi per la vostra attenzione, dandovi appuntamento al prossimo racconto in cui vi svelerò un particolare della ghiaccia reale utilizzata per questa teepee e tanti altri biscotti natalizi.

Fotografia e post produzione:KM

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