Oggi mi sono voluta divertire preparando le guimaves allo zucchero filato, visto che avevo in casa uno sciroppo acquistato in Francia al gusto “Barbe à papa”, che corrisponde appunto al modo in cui i francesi chiamano lo zucchero filato, confezionato su stecco in legno e in vendita, da che mondo è mondo, nei Luna Park. Oltretutto, ho anche scoperto che il cartone animato degli anni ’70 “Barbapapà”, di fama internazionale, prende il nome proprio da “barbe à papa”, la cui traduzione letterale significa “la barba di papà”.
Assaggiare queste guimaves non può quindi non evocare il piacevole ricordo infantile dato dal profumo dolciastro e dalla consistenza evanescente dello zucchero filato, acquistato dalla mamma al Luna Park, in un soleggiato pomeriggio di febbraio.
Per la ricetta a base di albumi, vi rimando a questo articolo ma ciò di cui vorrei parlare ora è il rapporto tra ghiaccia reale e guimaves. Come si può vedere dalle foto, anche i marshmallows possono essere decorati con la ghiaccia reale. Essendo il mio primo tentativo (anche se era da un bel po’ di tempo, che avevo in testa di provarci), mi sono limitata a provare qualche semplice decorazione con la tecnica del pressure piping ma appena ne avrò nuovamente il tempo, mi piacerebbe sperimentare altre consistenze della ghiaccia e in particolar modo, quella fluida utilizzata per il run out. Per le decorazioni che vedete in foto, ho però utilizzato una consistenza media da pressure piping, leggermente più morbida (aggiungere qualche goccia d’acqua ulteriore), affinchè la ghiaccia potesse aderire meglio alla superficie di ogni singola guimaves.
Mi sono poi anche sbizzarita nel provare a dare la forma di cuoricino alle guimaves, utilizzando degli stampi in silicone, precedentemente oleati con lo spray staccante da torta. Grazie alla consultazione del mio nuovo libro di ricette sulle guimaves, ho avuto modo di apprendere che potevo modificare una delle mie abitudini nel procedimento di preparazione. L’utilizzo della carta da forno leggermente oleata e cosparsa dal miscuglio di zucchero a velo e amido di mais è un passaggio che si può benissimo omettere. Sarà infatti sufficiente ungere la teglia con dell’olio “neutro”(tipo ai semi di vinacciolo) cosparso con un foglio di carta da cucina: anche senza l’enrobage, la massa solidificata di guimaves, si staccherà dalla teglia senza alcun problema!
Nelle fotografie: scatola festonata Selfpackaging, carta da parati “Vintage”
Fotografia e post produzione: KM