
Le festività natalizie sono da poco concluse ma già occorre pensare a San Valentino, ricorrenza che, come forse avrete già avuto modo di capire, non amo trattare secondo i classici riferimenti più comuni: cuoricini rosa- rossi, orsi, orsetti, cupidi, e quant’altro….d’altronde, è una festa che non mi ha mai detto nulla, anche quando avevo a fianco qualcuno con cui condividerla. Parlare d’amore però mi piace e ora, che ho l’opportunità di farlo attraverso i miei biscotti, utilizzo San Valentino come puro e semplice pretesto. Lo scorso anno presi l’ispirazione dalle fiabe, nel 2017 invece, dalle canzoni d’amore italiane degli anni ’50. Quest’anno, inizio con il cinema, altra mia grande passione ormai trascurata da un po’ di anni. Il film a cui mi sono ispirata è Dolls di TaKeshi Kitano, che venne presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nell’anno 2002.

Con i bellissimi costumi di Yohij Yamamoto e le musiche di Joe Hisaishi,
il regista fonde insieme tre diverse storie di amore, di perdita di sé, di smaterializzazione della coscienza, di corpi che si ritrovano a vagare nello spazio della vita.
Matsumoto e Sawako hanno deciso di sposarsi. Lui però, per motivi di puro interesse economico, viene convinto dai suoi genitori ad accettare la proposta del suo datore di lavoro di sposare sua figlia. Sawako, disperata, decide di suicidarsi con un’overdose di medicinali, venendo salvata in punto di morte e ricoverata in ospedale. Matsumoto, venuto a sapere dell’accaduto, fugge dalla chiesa dove stava per sposarsi con la figlia del suo datore di lavoro e raggiunge l’ospedale, dove trova Sawako, che non è in grado di ragionare e si comporta come una neonata. Matsumoto decide di portarla via con sé. La carica dunque in auto e i due partono insieme. La coppia si ferma ad un’area di servizio, dove lei passa la notte a giocare con un giocattolino rosa, in cui bisogna soffiare per mantenere sospesa in aria una pallina. La mattina dopo la pallina cade e finisce sotto una macchina, che la schiaccia. Sawako comincia a piangere come una bambina. Passano ancora delle notti senza che i due sappiano cosa fare, finché Matsumoto non trova una corda rossa. La mattina dopo la macchina è abbandonata. Dei due neanche l’ombra.
Nel secondo quadro, un vecchio boss in pensione ricorda stancamente il suo passato amoroso, quando ogni sabato andava a sedersi su una panchina nel parco e una giovane ragazza, Hiro, gli portava il pranzo per mangiarlo insieme. Un giorno, lui le annuncia la sua partenza alla ricerca di un futuro migliore per loro due e lei gli promette di aspettarlo per sempre, su quella panchina. Ogni sabato lei si presenterà e lo attenderà per dividere il pranzo. Nel terzo quadro, una giovane idol, Haruna Yamaguchi, è all’apice del successo. Un tragico incidente la sfigura. Il suo più grande fan, sconvolto dal dolore, si acceca dopo aver guardato a lungo una foto della popstar. Haruna, fuggita da tutto e tutti dal momento dell’incidente, lo incontra sulla spiaggia e decide di accettare l’incontro, dato che il giovane è cieco. Mentre tutto ciò accade Matsumoto e Sawako si aggirano senza fermarsi per tutto il paese, affrontando le stagioni e sfidando il tempo, uniti dalla corda rossa.
ll boss visita nuovamente il parco dove si incontrava con la ragazza, e Hiro è lì seduta sulla panchina ad aspettarlo. Il boss si siede vicino a lei. Dopo un’iniziale titubanza, Hiro decide che può condividere il pranzo con lei, e da quel momento il vecchio non mancherà all’ appuntamento per diversi sabati. Ma proprio quando decide di svelare il proprio amore, un uomo compare alle sue spalle e gli spara.
Haruna e il suo fan sono in un campo di rose. Lei lo guida e scoprono il piacere della solitudine, del profumo dei fiori e della natura. Dopo qualche tempo il corpo del fan viene rinvenuto sul ciglio di una strada, morto. Da quel momento Haruna è nuovamente seduta sulla spiaggia con le bende e il suo sguardo nostalgico.
Hiro aspetta inutilmente il boss, che non arriva. Lei è nuovamente sola, e i suoi occhi si riempiono di nostalgia.
Matsumoto e Sawako intanto non hanno più una meta. Non parlano e vagano legati con la corda rossa tra l’autunno rosso, l’estate grigia e la primavera rosata dai peschi in fiore, finché nella neve, in inverno, i due ruzzolano per un precipizio. Il mattino dopo i due sono morti, appesi ad un ramo su un pendio con la corda. Il sole sorge e la vita si ferma.


Uno degli aspetti più poetici di questo film che mi ha fortemente toccato , è il probabile riferimento che il regista ha voluto fare alla leggenda popolare giapponese, di origine cinese, del filo rosso del destino, secondo la quale ogni persona porta fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.
Questo filo è quello che ci tiene legati indissolubilmente alla nostra anima gemella, che sia vicino a noi (come nel film) o che sia lontano da noi. Alla fine siamo sempre destinati ad incontrarla perchè così appunto, stabilisce il destino.


Eccovi quindi la mia libera interpretazione in versione biscotto, di uno degli aspetti messi in evidenza nel film di Kitano. Pensare che ci sia qualcuno a me destinato e che prima o poi incontrerò o rincontrerò, mi fa star bene. Come mi fa star bene pensare che le mie relazioni sentimentali finite non siano affatto un fallimento, in cui ci siano state delle reciproche responsabilità, ma che siano semplicemente stati degli incontri sbagliati nel momento sbagliato. Insomma….è colpa del destino che non ha svolto bene il proprio compito! 🙂 Quindi questo set di biscotti è permeato di positività e di speranza, statene certi!


Ritroverete in ogni biscotto un filo di ghiaccia rossa, come filo conduttore della storia, due innamorati in versione Kokeshi, un aquilone come riferimento al giocattolino rosa, intrattenimento di Sawako, in cui bisogna soffiare per mantenere sospesa una pallina, e un cuore “ricamato” secondo alcuni motivi tipici delle stoffe giapponesi (Sashiko-Japanese Embroidery)

Tagliabiscotti originali: bambola Kokeshi Cookie Cutter Design; aquilone Nuvem de Acucar; cuore Lubimova Cookie Cutter
Le parti di testo descrivente la trama del film e la leggenda del filo rosso del destino sono state tratte dai seguenti siti: https://www.sentieriselvaggi.it/ e https://anipponnight.wordpress.com/
I furoshiki che vedete in foto, sono stati realizzati con i panni “non tessuto” di Muji
Fotografia e post produzione: KM
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