Per la serie “dillo con un biscotto”, ecco il mio biglietto d’auguri per il cinquantesimo compleanno di una cara amica. Per realizzarlo mi sono ispirata a uno dei meravigliosi timbri dell’azienda americana Sampingbella.


Non è la prima volta che volendo fare un regalo, allego un mio biscotto come biglietto d’auguri ma in questa occasione, in cui preciso, la destinataria non c’entra nulla, ho fatto alcune considerazioni generali sulla comunicazione . Le parole sono importanti, così importanti che possono far male oppure molto bene. Prima di farle uscire dalla nostra bocca bisognerebbe infatti pensarle molto bene…Sarà un suggerimento banale ma il famoso “prima di parlare conta fino a dieci” non è poi così stupido. Come ben sappiamo, esistono molteplici modi di comunicare racchiusi nel cosiddetto “non verbale” per cui, le parole possono essere rinforzate o anche sostituite da vari linguaggi o forme espressive che dir si voglia. Anche il silenzio è comunicazione, così come uno sguardo. (Come ci insegnano gli amici di Palo Alto (California), in particolar modo Paul Watzlawick, non si può non comunicare, nel momento stesso in cui mi relaziono con l’altro, c’è comunicazione). Le parole però hanno comunque un preciso significato e quando vengono usate impropriamente, mi infastidisco un po’. Sarà la menopausa….! Volendo rimanere nell’ambito della cucina, della pasticceria quindi in un contesto decisamente più tecnico, meno emotivo per intenderci, quando leggo o sento termini impropri, mi viene l’orticaria. L’esempio che mi tocca di più è ovviamente riferito al termine GHIACCIA (reale), spesso sostituito dalla parola GLASSA. Se a usarla è mia madre o la mia vicina di casa, ci può stare ecco….ma se lo sento o lo ritrovo in gruppi Facebook (ancora loro!) , quindi tra ipotetici addetti ai lavori allora ne soffro, in silenzio (nel senso che non mi va di dire o scrivere nulla, a parte in qualche occasione….) ma ne soffro! Una volta appresa la differenza sostanziale tra ghiaccia e glassa, è così difficile sforzarsi di utilizzare i due termini in modo corretto? Un altro esempio per me urticante? Il binomio CONFETTURA-MARMELLATA. In questo caso però, l’argomento è molto più condiviso: chi di noi non ha avuto almeno una collega, un’amica o una vicina di casa che in estate non abbia preparato le confetture/marmellate? Ecco quindi che seppur delicatamente (non voglio mica offendere nessuno), mi scatta la necessità di utilizzare il termine corretto (“domani farò la confettura di lamponi”), anche perchè per me, ormai è normale farlo. Spesso però ottengo l’effetto opposto per cui mi sento dire “io invece domani farò la marmellata di mirtilli”….ed lì che, come in un fumetto, leggo la nuvoletta della mia interlocutrice con su scritto “cosa rompi, le ho sempre chiamate marmellate e continuerò a farlo, anzi più le chiami confetture, più io le chiamerò marmellate. Tiè!”. Ho capito, forse quella urticante sono io, in fondo sono solo parole.

Per coloro che volessero approfondire e quindi comprendere il mio piccolo fastidio, ecco qui.
GHIACCIA REALE (traduzione del termine inglese Royal Icing). Composto a base di albume, zucchero a velo, gocce di limone o cremor tartaro
GLASSA In pasticceria, rivestimento a base di zucchero o zucchero e cioccolato (talora anche zucchero e caffè, oppure solo cioccolato), che, sciolto al fuoco nell’acqua, viene versato e lasciato solidificare sopra torte e pasticcini (fonte: clicca qui)
MARMELLATA La Comunità Europea stabilì che la marmellata è un prodotto fatto di zucchero e agrumi (arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto, pompelmo) in cui la percentuale di frutta sia almeno il 20%. Le parti di agrumi utilizzabili sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.
CONFETTURA fu definita invece come il prodotto contenente zucchero e polpa (o purea) di tutti gli altri tipi di frutta. La percentuale di frutta non può essere in generale inferiore al 35% (con differenze anche notevoli a seconda del frutto usato), ma sale al 45% nel caso della “confettura extra“. (fonte: clicca qui)

Tagliabiscotto: placca Cutterspepe.
Fotografia e post produzione: KM